venerdì 6 dicembre 2013

IL NATALE DELLA MORTE (1)

E' la vigilia di natale,ho sempre amato questo giorno,conservo tanti bei ricordi nel mio cuore e nella mia testa,mi guardo attorno e la gente sembra felice e piu' buona e se anche finge a me piace pensare che sia tutto vero.
Cade una neve leggera,candidi fiocchi che stanno imbiancando la citta'...sono felice,non potrei esserlo di piu'.
A casa mia moglie Carla si sta dando da fare ai fornelli,ne avra' per tutto il giorno,prima di uscire a fare le ultime commissioni l'ho guardata e non ho resistito all'impulso di prenderla da dietro,abbiamo fatto l'amore sul tavolo,e' anche caduta una ciotola piena di crema per guarnire i dolci,ne abbiamo riso e ci siamo rimessi ad'ansimare e a muoverci ritmicamente fino a godere...la amo,la donna che mi ha permesso di diventare l'uomo che sono,la madre dei miei due bambini,Barbara di 7 anni e Andrea di 5,ora sono dai nonni materni,succede ogni natale,vanno un paio di giorni da loro e io e mia moglie possiamo dedicarci un po' di tempo,oltre che addobbare casa e impacchettare i regali,m'immagino l'espressione dei loro volti quando stasera torneranno a casa e vedranno quanti regali ci sono per loro...cammino col viso all'insu' e mi coccolo in questi pensieri. Ancora qualche commissione e tornero' a casa ad aiutare Carla,che bella la mia vita...

Stanno sparando dei mortaretti,sotto le feste e' una consuetudine,e la trovo una cosa molto bella,anche se mi dispiace per le persone anziane che sobbalzano impaurite ad'ogni scoppio e poi mandano al diavolo qualcuno di non ben specificato...come quella vecchietta che ho davanti,ora mi sta guardando e mi parla...non la conosco,che cosa sta dicendo? "SVEGLIA...SVEGLIA...SVEGLIA..."... ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- "CAZZO MARCO APRI GLI OCCHI SVEGLIATI,SONO DENTRO HANNO SFONDATO SONO QUI,APRI GLI OCCHI" Marco apri' gli occhi e vide davanti a lui Alfredo che gli urlava in faccia "chi...? cosa..? Carla...devo andare a casa dai bambini..." Alfredo lo strattono' continuando ad'urlare "STAVI SOGNANDO MARCO!!!DOBBIAMO ANDARE VIA GLI ZOMBI SONO DENTRO!",gli spari rimbombavano nelle varie stanze del loro rifugio,Marco torno' alla realta' a fatica,aveva ancora sognato la sua vita di prima,la sua felicita' d'un tempo che non sarebbe piu' tornato... "e' impossibile,come hanno fatto ad'entrare?",riusci' a sbiacicare "AMICO NON LO SO,L'UNICA COSA CERTA E' CHE DOBBIAMO LASCIARE QUESTO RIFUGIO",Marco cerco' di schiarirsi le idee e cacciare via i postumi del sogno,si chiedeva com'era possibile che gli zombi fossero riusciti ad'entrare nel loro rifugio,non era una cosa tanto semplice violare quel posto,i due uomini,piu' altre trenta persone si trovavano da quasi sette mesi all'interno di una filiale della banca Unicredit,porte e vetri blindati,scorte di cibo in scatola piu' che sufficienti per vivere rintanati almeno 3 o 4 mesi,un'unica porta debole,quella dalla quale loro tempo prima erano entrati,ma era stata rinforzata e davanti ad'essa 24h su 24 si trovavano cinque uomini armati,mentre queste informazione gli giravano nel cervello si rese conto che gli spari erano sempre meno e paurosamente sempre piu' vicini all'ufficio dove lui e altre quattro persone avevano creato un piccolo alloggio,doveva muoversi. Alfredo lo aiuto' ad'alzarsi "APRIAMO CON LE CHIAVI L'ENTRATA PRINCIPALE E CERCHIAMO DI SCAPPARE DA QUELLA PARTE",Marco acconsenti' e i due uomini si precipitarono di corsa su per le scale che portavano al piano superiore,l'odore di morte aveva gia' invaso i corridoi,le urla che arrivavano dalle altre stanze erano le stesse urla che da due anni rieccheggiavano nel mondo,gli zombi si erano presi il pianeta e ai pochi disgraziati che continuavano a sopravvivere non era rimasto altro da fare che abituarsi a quelle strazianti grida dovute ad'una morte terrificante. I due arrivarono al piano superiore dove di solito stavano donne e bambini,infatti schiacciati contro una grossa vetrata infrengibile si trovavano Suor Irina e otto piccole creature,Marco li guardo' e ripenso' ai suoi figli,ma non era il momento per ricadere nello sconforto,dovevano darsi da fare. Nel corso di quei mesi passati nella loro nuova casa a prova di proiettile avevano studiato quattro diversi tipi di fuga,e quello dalla porta principale era uno dei piu' difficili da mettere in atto,i fuggiaschi avrebbero dovuto raggiungere a piedi un blindato della mondialpol che era stato parcheggiato quasi di fronte alla banca,il problema era che la banca si trovava in una citta' di almeno tre milioni di abitanti,dei quali ormai almeno due terzi erano cadaveri ambulanti,e sembravano tutti amare passeggiare proprio li davanti. Alfredo e Marco senza dire una parola guardarono prima fuori poi verso i bambini,dalle scale iniziavano ad'arrivare dei lamenti e non si sentivano piu' colpi d'arma da fuoco,gli zombi a quel punto avevano via libera verso altra carne fresca...

Autore: David Randino

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