martedì 8 ottobre 2013

"Sogno di una notte..."

Ero rientrato tardi quella notte ,ma non eccessivamente, saranno state le 2.00 credo o poco più. I miei dormivano già da un pezzo, ma non fanno mai caso ai miei rientri notturni.

In effetti avevo notato qualcosa di strano: entrando in casa c'era ancora la luce della cucina accesa e anche la tv, ma il volume era talmente basso che praticamente non si sentiva nemmeno la voce del solito noioso venditore di quadri.

Dicevo, la luce era accesa e ho trovato sparse per terra alcune posate e un paio di pentolini. Mia madre è solita lasciare tutto sul tavolo della cucina dopo cena per poi rimettere a posto all'indomani.

Odio comunque il disordine in casa.

Raccolgo alla meglio quello che c'era per terra rimettendolo sul tavolo, spengo la luce e percorro il corridoio raggiungendo la mia stanza facendomi luce con il cellulare. Non ci ho messo molto ad addormentarmi...solita serata tra amici, chiacchiere e un pò di birra mandata giù, forse più di quella che bevo di solito, quella sera ho pensato a lei. La mia è la stanza più "lontana" della casa, io l'ho soprannominata il bunker proprio perchè da un senso di riservatezza e isolamento, ma vivendo solo con i miei sono sempre stato abituato a starci spesso da solo senza essere disturbato. I miei bussano sempre prima di entrare.

Non passò molto tempo, anche se credevo di aver dormito già troppo, quando qualcosa mi aveva svegliato. Ho sentito chiaramente la porta aprirsi ed entrare qualcuno che si trascinava i passi.

Non entravano di giorno perchè quindi farlo in piena notte?

Non poteva che essere uno di loro,se mio padre o mia madre,ma cosa volevano da me? Non ho nemmeno visto che ora fosse sul cellulare,riposto subito alla mia destra li sul comodino...no...ho acceso la luce e contemporaneamente ho avvertito che o mio padre o mia madre aveva inciampato sulle scale, quelle dopo la porta d'ingresso, che conducono nel mio bunker.

5 scalini per la precisione...ci sono inciampato anch'io un sacco di volte negli anni!

Sono sobbalzato...mia madre rischiava di rompersi una gamba! Non era sola però...c'era lei e subito dietro anche mio padre...insieme. Ma che cazzo vogliono stanotte? La nebbia sugli occhi di quando ti svegli all'improvviso ha lentamente cominciato a svanire...ho messo a fuoco...e ne sono sicuro cazzo, quei due non erano i miei genitori, o meglio non più...venivano verso di me lentamente e non per darmi la buonanotte. Qualcosa di strano e di incredibile era successo e ce l'avevo dinanzi ai miei occhi...ondeggiavano...barcollavano e salivano quelle fottute scale...verso di me...ancora...un altro passo ancora... Nessuna via di fuga,  guardati attorno, pensa...in fretta...ero in pigiama, faceva un cazzo di freddo...la nebbia negli occhi, la confusione...rantoli nella notte, ancora e ancora, sempre più vicini...

Da allora chiudo sempre la porta a chiave.

Autore: Vyns

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