giovedì 3 ottobre 2013

"Container"

I miei due figli stretti in un abbraccio mortale.
Damiano, il piccolo, stava per soccombere sotto le fauci fameliche di Dario, il primogenito.
Non so come si fosse contagiato, né quando; forse ho rimosso quell'episodio, o forse non voglio ricordare, non lo so.
Dopo qualche secondo di esitazione, calai con forza l'attizzatoio sul cranio di Dario.
Damiano si divincolò e corse in lacrime tra le mie braccia, mentre il corpo del fratello si contraeva in spasmi sempre più brevi, fino a fermarsi del tutto.
Morto, per sempre stavolta.
Avevo appena ucciso mio figlio, o meglio, quell'essere in cui si era trasformato.
Cominciai a piangere e tremare...
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Sono passate due settimane da allora, e il mondo è andato in rovina, tutto, la società si è sgretolata come un castello di sabbia, tutto cancellato.
Palermo è infestata dagli zombie, così come le città limitrofe e l'intera Sicilia.
Immagino sia così un po' dappertutto, qui ci sono alcuni sopravvissuti...ma fino a quando?
Aahahahaha.
Shhhhhhhhhhhhh, non fate rumore, li attira come mosche sulla merda.
Siamo proprio nella merda, mosche comprese.
Io?
Mi trovo in un container al porto di Palermo; mi sono chiuso qui dentro per sfuggire ad un'immensa orda di zombie.
Pessima idea, Eddie, pessima idea quella di venire al porto.
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Così adesso questo container sarà la mia bara di metallo, a meno che qualcuno non verrà ad aiutarmi.
Ahahahahhahahhaa, shhhhhhhhhhhh, cazzo, ho detto niente rumori.
Nessuno, nessuno, nessuno verrà a tirarmi fuori di qui, per il semplice fatto che nessuno sa dove mi trovo.
E anche se qualcuno lo sapesse, chi sarebbe così pazzo da affrontare centinaia di non morti?
Ahahahahhaha, shhhhhhhhhhh, ahahaha, pessime idea, Eddie caro, pessima idea.
Per la cronaca, nel momento esatto in cui l'attizzatoio ha spaccato il cranio di mio figlio, ho sentito qualcosa andare in frantumi dentro di me, qualcosa che ha mandato in tilt il mio equilibrio mentale.
Per l'eternità, ahahahhaha, shhhhhhh.
E sempre per la cronaca, da allora non ho più smesso di tremare, sembro un malato di Alzheimer.
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Ero uscito alla ricerca di cibo e medicine, ma i luoghi che avevo visitato erano già stati saccheggiati, vaffanculo figli di troia ladri.
E così, cammina cammina cammina, Cappuccetto Rosso è arrivato al porto.
Ahahahah, Cappuccetto Eddie, Cappuccetto Rotto, ahahahaha.
Shhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.
Sono qui fuori, vogliono me, li sento battere sui quattro lati del container, sento i loro lamenti infernali, roba da impazzire.
Eddie pazzo, ahahahahahah, Eddie assassino, ahahahaha, shhhhhhhh.
Qui dentro ho trovato qualche scatolone contenente materiale di cancelleria, e così scrivo questo diario, chissà, magari un giorno qualcuno lo leggerà.
Niente cibo, niente medicine.
Che sapore ha la carta?
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Avevo un fucile ed una pistola.
Il primo mi è caduto mentre cercavo di chiudere la saracinesca del container, uno degli zombie lo aveva afferrato e non aveva intenzione di mollarlo.
Allora vaffanculo, tienilo pure, sparati un colpo in testa.
Ho dovuto lasciargli il fucile, dietro di lui stavano arrivando decine di zombie.
Saracinesca chiusa, io dentro, salvo, voi fuori, fregati.
Ahahahahahahah.
Shhhhhhhhh.
No, sono io ad essermi fregato da solo... buona questa carta, forse un po' dura da masticare.
La pistola, oh, la pistola.
Lei è qui, accanto a me, la vedo luccicare grazie alla luce che filtra da quella finestrella lassù.
Lei, la pistola, mi sta tentando.
Ucciditi, mi dice, dai, un colpo e sarà tutto finito.
AHahahaha, le pistole non parlano, ahahahaha, shhhhhh.
Ok, ok, mi uccido.
Ops, che peccato, la pistola è scarica, e non ho più proiettili nel giubbino.
Che volete, per arrivare fino a qui ho dovuto far fuori qualche zombie.
Niente fucile, pistola scarica, bara di metallo, centinaia di zombie pronti a farmi la festa.
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Sono chiuso qui dentro da tre giorni, credo, e loro non vanno via, nulla da fare, sono sempre qui fuori.
Come fanno a sentirmi?
Forse perché quando rido lo faccio a voce alta, ahahhahahahahha.
Shhhhhh.
Ho un fortissimo mal di testa, ma continuo a masticare carta.
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Io esco, apro la saracinesca e mi isso sul tetto del container.
Poi vedrò cosa fare.
Potrei parlare con loro, e loro mi ascolteranno, e mi ubbidiranno.
5 giorni qui dentro, sono una specie di prescelto.
Da chi?
Non lo so, ma sono di certo io il prescelto.
AHahahha, il prescelto da me stesso.
Ma loro mi ascolteranno ed ubbidiranno, anche quelli senza orecchie,ahahahahha.
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Il Prescelto da Me Stesso, IO posso comandarli.
E LORO ubbidiranno.
Il mal di testa mi sta martoriando da agltblagbt...
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Esco, il Signore degli Zombie, faranno un film su di me, ahahaha.
Mi avvicino alla leva della saracinesca, infilo una mano in tasca per controllare se ho con me i fogli da mangiare, e sento qualcosa di metallico...
Un proiettile!
Guardo la pistola, è fatta.
Infilo il proiettile in canna.
Loro mi ubbidiranno, li farò mettere in fila indiana e sparerò un solo colpo che li ucciderà tutti, ahahahah.
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L'uomo si avvicina alla leva ed apre la saracinesca del container.
Il rumore attira subito una decina di zombie che stazionano lì vicino, oltre a quelli più lontani.
I non morti si riversano all'interno, l'uomo infila la pistola in bocca e preme il grilletto.

Autore: Eddie

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