giovedì 3 ottobre 2013

"L'odore del sangue"

Non lo dimenticherò mai quel giorno,come potrei...

Nel giro di 24 ore è successo di tutto e il bello è che nessuno ha avuto il tempo di rendersene conto, di crederci, di poter fare qualcosa se non scappare, urlare, combattere, investiti dal caos totale e dalla PAURA.

Vivevo in un grande palazzo di sette piani, già da anni ormai e nonostante il condominio fosse pieno di famiglie più o meno ci si conosceva tutti. Al quinto viveva il mio amico d'infanzia Angelo, un fratello più che un amico. Ci conoscevamo praticamente da sempre ed è una di quelle persone che, ovunque si vada, qualunque cosa si faccia e qualsiasi strada si prenda nella vita, c'è sempre.

I rumori assordanti che venivano dai piani superiori e dalle strade erano ai limiti del credibile, pensai subito a lui quando uscii dalla porta per salire di corsa verso il quinto piano...in casa mia ormai non c'era più motivo di restare. Lo incontrai per le scale a metà strada e non fu necessario dirsi nulla se non "SCAPPIAMO!!!"


Impiegammo forse più di mezz'ora ad uscire dalla palazzina,scendendo per le scale ne affrontammo diversi ed eravamo fortunatamente armati di due spranghe di ferro belle pesanti. "Che Dio ci aiuti!"

Una volta fuori preferimmo immetterci sullo stradone principale così da non doverci imbottigliare nelle straducole rischiando la trappola. Corremmo tanto, fuori era l'inferno, ce n'erano a centinaia, dappertutto e a un certo punto presero ad inseguirci. Per quanto lenti che fossero erano sempre alle nostre calcagna. Ne sentivamo i lamenti, quelle voci gutturali che bramavano la nostra carne...erano orribili. Sentivamo il loro fiato sul collo oppure era il terrore e la paura di non farcela. Eravamo stanchi, io non mi sentivo più le braccia a causa della pesante spranga che portavo e dei numerosi colpi inflitti poco prima, ma continuammo a correre. La gente viva sparava per le strade, qualcuno dai tetti si "divertiva" come un cecchino a far saltare cervelli ed i proiettili vaganti ci sfioravano ad ogni passo...finchè uno di questi fu il più rumoroso di tutti all'impatto con lo sterno di Angelo.

D'istinto mi infilai in un garage aperto alla mia destra e salii su un furgoncino che vi era parcheggiato dentro.

Lui rimase a terra a pochi metri da me...non potevo fare nulla se non rimanere a guardarlo mentre LORO a passo sostenuto lo raggiunsero e come bestie fameliche gli si gettarono addosso. Non potrò mai dimenticare quello che ho visto. Quel rumore...quel rumore assordante della carne strappata dalle ossa...stavano mangiando...i loro denti affondavano nelle sue braccia, nelle gambe e lui era ancora vivo. Non riuscivo a vederlo bene perchè ce n'erano tanti su di lui ma a un certo punto scorsi la sua faccia, i suoi occhi che mi guardavano. E intanto LORO mangiavano, gli aprirono la pancia con i morsi e con le mani...si formò un lago di sangue per terra, ce n'era talmente tanto che riuscivo a sentirne l'odore, un odore che non potrò mai scordare...amico mio...non ti lascerò TORNARE!

Autore: Vyns

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