Oltre a questo, per ragioni economiche,
di complessità intrinseche del problema nutrizionale, e di manutenzione,
la scorta alimentare è un argomento da affrontare con estrema cura e
nei suoi molteplici aspetti.
A cosa serve
Avere una dispensa ben fornita capace di
sfamarci per un periodo di tempo medio-lungo ci toglie dalla testa una
delle preoccupazioni più forti: la fame. Sono
molteplici le situazioni in cui potremmo essere costretti a sfruttarla, e
comprende in linea di massima (ma non esclusivamente):
- la perdita del posto di lavoro
- una crisi economica di portata medio o alta, dalla recessione al collasso dell'euro
- la limitazione di approvigionamenti
- guerra e/o disordini
- contaminazioni ambientali (per cui il cibo messo da parte è più sano di quello in vendita)
- disastri idrogeologici
- impedimenti alla possibilità di approvigionarsi (meteo/malattia)
- ... e ovviamente gli Zombie ! :-)
Anche se tutte queste ipotesi (e non
solo queste) sono interessanti, basta la prima a farci capire con la sua
facilità, banalità e possibilità, quanto l'argomento sia serio.
Una strategia di buon senso
Il
Prepper sa che il cibo è fondamentale per la propria vita e quella
della sua famigla e quindi si attrezza per tempo. Inoltre non dobbiamo
dimenticarci che anni fa tutto questo era una pratica normale e di buon senso:
la "società dei consumi", quella basata sulla pubblciità e sulle catene
di distribuzione, ci ha abituato ad avere dispense minime e a fare la
spesa regolarmente una o più volte la settimana. I nostri nonni, specie
quelli che lavoravano nelle campagne e/o in montagna, lavoravano per
produrre il proprio cibo e questa attività aveva orizzonti temporali di un anno (quelli che separavano un raccolto dal successivo).
Ora siamo quasi al punto opposto. C'è un'altro modo di dire nel mondo del prepping che è "nine meals away from anarchy" (a nome pasti di distanza dall'anarchia)
che evidenzia il fatto che, in media, molte case del mondo anglofono
abbiano una dispensa che contiene cibo per circa tre giorni e che, se
non si potesse più comprare cibo in capo a tre giorni (quindi nove
pasti), si scatenerebbe l'anarchia. Questa frase sottolinea non solo la
miopia della gestione delle risorse, ma anche la fragilità dell'intero
sistema su cui basiamo il nostro stile di vita.
Non solo: in situazioni caratterizzate
da una forte inflazione e un pressante aumento dei prezzi dei generi
alimentari, mantenere e ciclare una scorta di cibo ci permette di risparmiare soldi, nutrendoci con cibo che abbiamo acquistato a un prezzo minore.
La pianificazione
Vengono subito alla mente non poche
domande. Cosa comprare? Quando? Quanto spendere? Per quante persone?
Quanto estendere la pianificazione? E come comportarsi con le date di
scandenza? Come organizzare, catalogare e stoccare le scorte? Quello che
compreremo sarà consumabile al momento del bisogno? E mi darà la
possibiltià di nutrirmi adeguatamente?
Proviamo ad analizzarle una alla volta, lasciando però gli approfondimenti ad articoli dedicati.
Innanzitutto bisogna definire la copertura temporale della scorta,
ovvero quanti giorni potremo sostentarci mangiando la nostra scorta.
Siamo liberi di scegliere secondo le nostre opinioni, senza paura di
sbagliare perchè una volta che avremo consolidato la nostra scorta
potremo estendere la sua copertura a piacere.
Stabilito il numero di giorni dobbiamo tenere conto del numero delle persone
da sfamare e delle relative esigenze alimentari. Bambini, adulti,
anziani hanno regimi alimentari diversi e ovviamente non dobbiamo
scordarci intolleranze, allegie o bisogni specifici. E il cane? Non
vorremo certo scordarci di Argo, vero?
Possiamo successivamente passare a prendere in esame cosa effettivamente acquistare:
pasta, riso, tonno, fagioli, salsa... Il metodo migliore per stilare
questa lista è quello di fare una media delle nostre ultime liste della
spesa e vedere cosa abbiamo acquistato con costanza perchè lo consumiamo
regolarmente. Tutti i cibi che metteremo da parte dovrebbero:
- essere facilemente reperibili
- essere facilmente immagazzinabili
- essere facilmente consumabili
- avere una lunga durata ed avere una scadenza più lontana possibile
- venire consumati con regolarità dalla famiglia
- fornire un apporto nutritivo bilanciato (nella composizione di diversi alimenti)
- presentare una opportuna varietà e diversificazione
Anche se ci sono addirittura aziende
specializzate nel vendere scorte preassemblate che durino da 6 mesi a 1
anno, il metodo più semplice di costituirsi una scorta alimentare è
quello di farsela da sè. Per gli acquisti non è necessario rivolgersi a
punti vendita diversi dal proprio supermercato o dai discount. Il nostro consulente migliore in questi casi è una massaia,
ma in generale è bene approfittare di tutte le superofferte, i
sottocosto e i 3x2. E' bene farsi un confronto tra i prezzi dei diversi
articoli e puntare sempre e comunque ad avere il miglior rapporto quantità/prezzo e qualità/prezzo.
Non è necessario svenarsi o investire una notevole quantità di soldi di colpo, possiamo tranquillamente investire pochi euro alla volta prendendo qualcosina di più ad ogni spesa e sapendo poi come gestirlo.
Supponiamo ora di aver acquistato tutta o parte della nostra scorta: resta il problema di dove metterla,
come stoccarla e come gestire le scadenze. Innanzitutto serve un luogo
protetto e chiuso, che sia mantenuto naturalmente fresco, asciutto e al
buio. Potrebbe essere un garage, un sottoscala, una porzione dello
sgabuzzino e così via.
Un metodo per gestire lo stoccaggio
delle scorte è quello di procurarsi dei contenitori modulari: ci sono
soluzioni specifiche garantite essere "per alimenti" ma hanno costi
molto elevati. Tuttavia scatole di cartone ben confezionate e chiuse col
nastro adesivo o delle normali cassette della frutta del mercato vanno
benissimo fintanto che garantiscono di mantenere il contenuto intatto.
Ogni scatola verrà etichettata riportando con chiarezza un numero (o
altro codice di identificazione) e l'anno di scadenza del suo contenuto.
Ad esempio la cassetta "2014/4" sarà la quarta cassetta e tutto il suo
contenuto scadrà durante il 2014. A parte andremo a catalogare questa
cassetta e tutto il suo contenuto.
Per la catalogazione possiamo utilizzare un quaderno oppure (meglio) un foglio di calcolo o un database.
Questo ci aiuterà a tenere traccia di quanto cibo abbiamo e per quanti
giorni. Possiamo ad esempio stabilire che un pasto è composto da due
porzioni, ogni cibo che acquistiamo contribuisce alle nostre scorte
portando un certo numero di porzioni.
Ad esempio:
compriamo 10 pacchi da 1kg di pasta e 15 scatolette di tonno da 160g.
Definiamo che una porzione di pasta consta in 100g e che quindi un pacco
ne contiene 10, mentre la singola scatoletta di tonno fornisce 2
porzioni. In questo caso abbiamo 100 porzioni (date dalla pasta) e 30
porzioni (date dal tonno) per un totale di 130. Se un pasto è formato da
2 porzioni vuol dire che abbiamo 75 pasti. Questi 75 pasti, divisi in
una famiglia di 3 persone danno 25 pasti a persona, che per due pasti al
giorno ci sfameranno per 12 giorni e 1/2 (certo, non è un gran che come
menù ma rende l'idea).
Ricordiamoci però di tenere una copia su
carta del nostro foglio di calcolo, salvo poi non potercene servire se
mancasse la corrente...
Sapendo ora quello che abbiamo tra le scorte, dobbiamo essere in grado di gestire le date di scadenza
per non far andare a male tutto, o il nostro sforzo ed i nostri soldi
saranno stati buttati via e, peggio, la nostra strategia non ci salverà
nel momento in cui ne avremo bisogno. Possiamo chiedere a chi ha seguito
i corsi ad un istituto alberghiero o a chi possiede un ristorante come
far fronte a questo problema. Un metodo immediato consiste nel ciclare
le scorte. E' molto semplice: se la dispensa di casa (che è sempre e
cmq separata dalla scorta di cibo) è senza pasta, ci comporteremo come
al solito ed andremo a fare la spesa, successivamente prenderemo la
pasta "nuova" e la metteremo tra le scorte (aggiornando i dati nel
foglio di calcolo) e prenderemo dalla scorta quella che scade prima.
L'idea è che i nuovi acquisti avranno date di scadenza più lontane
rispetto agli alimenti che abbiamo già nella nostra scorta.
E poi...
Come si può vedere gestire una scorta è
un lavoro davvero impegnativo, non solo nella fase iniziale e non solo
per la parte economica. La cosa fondamentale da capire di questa
strategia è che è un processo continuativo. Inoltre ricordiamoci che questa è solo una introduzione... In particolare: ci siamo ricordati l'acqua? Eh
si... anche quella. Siamo sicuri che il rubinetto continuerà a fare
quella sua fantastica magia? Questo argomento merita una completa serie
di articoli a sè. In questa sede ci basti sapere che è un argomento che
merita molta della nostra attenzione.
Ora però basta così. Il presente
articolo non è certo sufficiente per affrontare questo problema: vuole
essere solo un'introduzione all'argomento. Affronteremo poi in articoli
dedicati altri aspetti puntuali. Tuttavia dovrebbe bastare a stilare una
lista della spesa un po' speciale e cominciare ad investire un po' di
risparmi.
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Articolo offerto dallo Staff del sito Prepper.it
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Articolo offerto dallo Staff del sito Prepper.it
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