martedì 8 ottobre 2013

"Soldi Sporchi!"

Si chiamava Ryan Terry, ma molti lo conoscevano come Tex.

Immerso nella malavita di Chicago Tex sapeva come guadagnarsi la vita e destreggiarsi bene nello sporco mondo in cui viveva. Non era un uomo d'onore e non gli interessava minimamente il concetto; viveva sul sangue degli altri e lo faceva bene, si trattava bene, conduceva una vita di lusso protetto dai grandi capi che lo sovvenzionavano profumatamente. Il suo "lavoro" gli permetteva di vivere come pochi perchè il suo lavoro non consentiva a molti invece di vivere.

Tex era un sicario.


Per quanto maledettamente dannata fosse la sua anima, per quanto pezzo di merda fosse Tex era un fottuto sicario, come lui nessuno! Svolgeva ottimamente il suo lavoro e lo portava a termine con una facilità e una professionalità impressionante. Chi aveva i soldi in quella Chicago e voleva un lavoro fatto coi contro cazzi doveva ingaggiare lui e doveva PAGARE.

Tex si cullava molto sul fatto che la sua bella testolina era ben protetta dai capaccioni malavitosi, ma per eccesso di zelo si era creato una piccola banda di teste di cazzo che sarebbero morte per lui, per coprirlo se qualcosa andava storto. Buddy, John e "il Nero" lo sapevano bene, visto che nel loro curriculum avevano collezionato diverse pallottole prese al posto suo. Ma guadagnavano bene anche loro, per cui una fetta di culo valeva la "bella vita" che Tex gli garantiva.

Certo non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi un bel giorno sommerso da quella catasta di merda che stava sgretolando il mondo. Disse ai suoi compari: "Comincia la festa...ce n'è per tutti!"

Ma non era vero...ce n'era solo per lui.

C'era da scegliere in mezzo a quell'inferno dove la gente fuggiva, abbandonando case, negozi, uffici, banche e via dicendo...era un banchetto ben servito che significava SOLDI...soldi facili, soldi subito.

Un bel malloppo e via, fuori di li, lontano...al sicuro e ricco.

Avrebbe fatto fuori i suoi tre amici senza batter ciglio alla fine.

L'equipaggiamento non gli mancava, si armarono i quattro figli di puttana di munizioni e buone intenzioni e cominciarono il saccheggio. Non si risparmiavano nessuno, zombi e persone comprese, uno dopo l'altro si facevano strada di forza, dove passavano loro si lasciavano dietro corpi mutilati, teste saltate e ogni tanto si soffermavano a "divertirsi" con qualcuno di loro. Uno zombi molto sfortunato ha avuto difficoltà a muoversi dopo che Tex e i suoi gli hanno strappato via braccia e gambe e lasciato li per terra, senza la mascella inferiore e quei pochi denti rimasti sparsi sul marciapiede.

Il bottino intanto cresceva a dismisura mentre continuavano a svaligiare negozi, centri commerciali e stazioni bancomat e di benzina. Si muovevano con una camionetta dell'esercito, blindata, equipaggiata a dovere e allo stesso tempo non davano all'occhio perchè si mischiavano con le altre che ancora circolavano in città.

Fecero tappa da Abraham's quella notte. Una ricca e famosa gioielleria del centro gestita da una famiglia ebraica il cui titolare aveva il nome dell'attività.

Un negozio molto grande, il meglio fornito dello Stato, il classico negozio stile anni 40 in cui le famiglie ebraiche lavoravano e vivevano nell'appartamento subito sopra costruito.

Con un plastico C4 si sbarazzarono della maxi vetrata antiscasso, Tex e Buddy entrarono mentre gli altri due restarono fuori di guardia piazzando davanti all'ingresso la camionetta blindata e pronti a far fuoco su qualsiasi cosa si muovesse nella loro direzione. Avrebbero dovuto fare presto, senza magari fare piazza pulita necessariamente, il caos li intorno era infernale e come loro altri sciacalli si aggiravano in città ed era sempre sconveniente intavolare una guerriglia urbana con delle bande rivali. Erano bravi loro si, ma il rischio era elevato e sparare avrebbe attirato non solo altri avvoltoi ma un esercito di zombi e forse anche l'esercito vero e proprio. Per cui rapidità ed efficacia erano le caratteristiche che fino a quel momento li aveva portati al successo e tutti interi.

Il locale sembrava vuoto così Tex e Buddy si divisero e cominciarono a prendere quello che potevano dalle vetrine interne della gioielleria.

Bastò un solo colpo ad Abraham per far saltare le cervella a Buddy, aveva un fucile a pompa l'ebreo che a distanza ravvicinata fece esplodere quella testa di cazzo spargendo pezzi gelatinosi di cervello dappertutto. Dall'esterno quella vetrina sembrava più una macelleria che un negozio di gioielli.

Tex rispose d'istinto con una raffica del suo Uzi che colpì Abrahm all'altezza del petto scaraventandolo a terra. John e il Nero entrarono subito dopo e affiancarono Tex, pronti a fare ulteriore fuoco.

Non era ancora morto l'ebreo, lo sapevano bene. Era li, per terra, dietro l'enorme bancone che improvvisamente si trasformò in un altare sacro...mancava il prete che doveva dire messa...l'ultima messa e la benedizione finale!

Non passò molto tempo e già una folla di zombi si diresse verso l'entrata del negozio, attirata prima dal C4 e ora dal colpo di Abraham. Erano tanti così John cominciò a sparare per abbatterli. "Cazzo siamo nella merda...dobbiamo andare via di qui!" - "NO",disse Tex -"Devo finire il lavoro con questo gran figlio di puttana!"

Si avvicinavano piano verso il bancone temendo di esporsi per non beccarsi l'estrema unzione del prete, che era ancora li, dolorante si, ma ancora li...che aspettava.

"Vaffanculo Tex andiamo! Questi stanno diventando troppi, se entrano noi non usciremo più da questo cazzo di posto, saremo fottuti!"

Non rispose Tex, fece segno al Nero di dividersi ai lati del bancone e così fecero e quando spiarono sul retro dissero insieme contemporaneamente: "PORCA PUTTANA!"

L'ebreo stringeva in mano una bomba a timer che segnava -5 secondi.

Tex era fortunato però, dal suo lato c'era il portone che conduceva agli appartamenti di Abraham, mentre per il Nero le speranze erano nulle. L'esplosione lo disintegrò e mezzo negozio andò praticamente distrutto.

John fece un volo e balzò fuori in strada andando a finire in bocca a quei figli di puttana putrefatti che lo presero tra le mani come fosse un trofeo vinto alla fine del campionato. Lo ridussero a brandelli, lo tirarono da ogni parte del suo corpo in direzioni opposte. Lo fecero a pezzi e cominciarono a cibarsene. Chissà se il povero zombi senza arti ebbe la sua parte di ricompensa.

Il suo Uzi efficacissimo lo aveva aiutato a sbarazzarsi della serratura del portone. Era dentro al momento dell'esplosione, ma il botto lo aveva fatto sbalzare con forza verso le scale che salivano verso i piani superiori e quando terminò il boato si rese conto di essersi fratturato una gamba. "Quel figlio di merda!" esclamò.

Continuò a salire, non poteva fare altrimenti, cercò un riparo all'interno della lussuosa casa dell'ebreo ma senza luce nell'appartamento e muovendosi con difficoltà urtava dappertutto. L'esplosione l'aveva rivoltata come un calzino la casa.

A brccia tese si faceva strada nel buio, ormai non sapeva nemmeno dove cazzo andare, cosa fare finchè ad un tratto toccò qualcosa...qualcosa di mollo e viscido di nome Sarah.

"Quel figlio di puttana!" disse.

Furono le sue ultime parole e forse, Sarah, Peter, il piccolo Sam, Aaron e Maya pensarono:

"Comincia la festa...ce n'è per tutti!"

Autore: Vyns

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